Chi sono

Immagine di Dott. Aldo Cicchetti

Specializzato nel supporto a individui di tutte le età, offro consulenze psicologiche personalizzate, sostegno emotivo e percorsi di abilitazione/riabilitazione mirati, con un approccio empatico e professionale.

Con anni di esperienza in strutture sanitarie come educatore professionale, ho maturato una profonda conoscenza del settore, in particolare nel supporto alla comunità minorile. Mi sono dedicato a tematiche complesse come la disforia di genere, i disturbi dell'apprendimento, la schizofrenia, la disabilità e le malattie rare, approfondendole sia in ambito accademico che nella pratica clinica.

Il mio lavoro si basa su una visione integrata e multidisciplinare, con l’obiettivo di accompagnare le persone verso il benessere, fornendo strumenti concreti per migliorare la qualità della vita e superare difficoltà emotive e relazionali. Se cerchi un professionista con esperienza, empatia e un approccio su misura, sono a tua disposizione per sostenerti nel tuo percorso.

  •   Laurea in scienze della formazione e del servizio sociale (Classe L-39)
  •   Laurea in scienze psicologiche applicate (Classe L-24)
  •   Laurea magistrale in psicologia applicata, clinica e della salute (Classe LM-51)

Le mie prestazioni cliniche sono rivolte a bambini, adolescenti, adulti e anziani, con un approccio personalizzato che tiene conto delle esigenze specifiche di ciascuna fase della vita. Offro consulenze individuali, ma mi occupo anche di supporto di coppia, familiare e di gruppo, per affrontare insieme difficoltà relazionali, conflitti o momenti di crisi.

Ricevo nelle sedi indicate nella sezione contatti, con la possibilità di concordare colloqui conoscitivi online, per garantire flessibilità e comodità. Il primo incontro è un’opportunità per conoscerci, comprendere le tue esigenze e definire un percorso su misura per te.

Psicologo Avezzano

Psicologo ad Avezzano

  • Colloquio Clinico e Sostegno Psicologico
    Offro consulenze e colloqui clinici individuali, di coppia, familiari e di gruppo, con l’obiettivo di fornire un supporto mirato e personalizzato. Mi occupo di diagnosi, rilascio di certificazioni e relazioni, oltre alla somministrazione di test e prove psicodiagnostiche per un’analisi approfondita. Effettuo anche valutazioni neuropsicologiche e la stesura di relazioni psicologico-cliniche dettagliate.
  • Abilitazione/Riabilitazione psicologica
    Programmo interventi specifici per ridurre il senso di malessere psicologico, aiutando le persone a ritrovare equilibrio e benessere attraverso percorsi strutturati e su misura.
  • Intervento psicoeducativo
    Fornisco consulenze e sedute psico-educative con l’obiettivo di insegnare un metodo di studio efficace e duraturo, supportando bambini, adolescenti e adulti nel raggiungimento di una maggiore autonomia e sicurezza nell’apprendimento.

Ogni servizio è progettato per rispondere alle esigenze specifiche della persona, con un approccio professionale, empatico e orientato ai risultati.

  • Ansia e Depressione
  • Alimentazione e Immagine corporea
  • Affettività e Sessualità
  • Identità e Personalità
  • Apprendimento e DSA
  • Stress e Burnout
  • Disabilità e Dolore Cronico
  • Dipendenze

La modalità principale attraverso cui svolgo la mia professione di psicologo ed educatore è in presenza. Le sedi in cui ricevo sono elencate nella sezione contatti. Tuttavia, per chi si trova a una distanza considerevole, ha difficoltà di spostamento o semplicemente preferisce un approccio più flessibile, è possibile richiedere interventi online tramite piattaforme digitali. In alcuni casi, quando fattibile, offro anche la possibilità di colloqui a domicilio.

Corpi in vetrina, anime in affitto: la solitudine dell era digitale
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Categoria: Psicologia
Data: 11-04-2025

Se tutti siamo delle divinità online, chi può amarci per quello che siamo?

Viviamo nell'epoca delle identità liquide concetto introdotto da Zygmunt Bauman come modernità liquida, ossia il passaggio da una società solida, stabile, strutturata a una fluida, incerta e in costante cambiamento, dove il confine tra persona e personaggio si assottiglia ogni giorno di più.

Siamo diventati curatori ossessivi della nostra immagine digitale, divinità di un pantheon social che premia l'estetica, la performance e la quantità di sguardi raccolti, eppure, in questo bazar globale di corpi perfetti e vite impeccabili, cresce un paradosso: più aumentano i follower, più si dilata il vuoto emotivo. Perché quando il sé diventa un prodotto, l'amore rischia di trasformarsi in un contratto a tempo determinato.

Possiamo tranquillamente parlare di pornografia delle emozioni: se tutto ha un costo anche le nostre stesse emozioni possono diventare facilmente merce di consumo, basta guardare la maggior parte dei programmi televisivi che fanno leva su tenerezza, umiliazione, senso di colpa, ostentando pianti, risate e litigi in situazioni dove questo non è affatto necessario.

L'ascesa dell'io-brand e la trappola della validazione

L'autopromozione non è più un'opzione ma un obbligo sociale: i maggiori social hanno creato un ecosistema in cui il valore personale si misura in engagement. Like, commenti e visualizzazioni sono diventati la nuova valuta emotiva, mentre i filtri non alterano solo i lineamenti, ma anche l'idea di ciò che meritiamo nelle relazioni.

Condivido, dunque esisto potrebbe essere il motto di questa generazione, ma quando spegniamo il telefono, chi resta ad ascoltare le nostre insicurezze? Alcune piattaforme dove è possibile vendere file multimediali del proprio corpo rappresentano l'estremizzazione di questa logica, dove l'erotismo si vende come un qualsiasi servizio in abbonamento e si tratta di un fenomeno che va oltre il sex work: è la manifestazione di una società che incoraggia a monetizzare ogni frammento di sé. Dietro le chat a pagamento spesso si nasconde non solo un business, ma un disperato desiderio di connessione autentica.

Scorriamo cataloghi di corpi come menu, ma l'ansia da scelta ci rende paradossalmente più insoddisfatti. Abbiamo più strumenti che mai per essere visti, eppure ci sentiamo invisibili. La tragedia dell'era digitale non è la mancanza di contatti, ma la carenza di contatto. Le relazioni diventano usa-e-getta, come stories che svaniscono in 24 ore. Mostriamo al mondo la coppia perfetta, mentre dietro le quinte regna l'incomprensione.

Ricominciare dall'imperfezione

Forse la via d'uscita è smettere di essere divinità, e tornare umani. Accettare che nessun filtro può sostituire la verità di uno sguardo senza veli, che l'amore non è un prodotto da personalizzare ma un rischio da vivere, che le nostre anime non sono in affitto ma meritano di essere amate, non consumate. In un mondo ossessionato dalla visibilità, il gesto più rivoluzionario potrebbe essere semplice: spegnere il telefono e chiedere a qualcuno: Come stai davvero? senza aspettarsi una story in risposta.

Il capitalismo sfrenato, selvaggio, ci sta rendendo sempre più liquidi, non abbiamo più sostegni ai quali aggrapparci per poter rimettere in ordine i nostri pensieri, il nostro Sé e ci lasciamo andare più facilmente ad un consumismo sregolato che soddisfa, seppur temporaneamente il nostro vuoto interiore, alimentando il concetto dell'avere tutto e subito, concetto che forse è figlio delle grandi repressioni alimentari e ludiche che hanno vissuto i nostri nonni e bisnonni durante le i periodi di guerra e di povertà.

I bisogni primari sono cambiati, oggi il cibo sembra non essere più un problema, almeno nelle grandi civilità attuali, quindi i colossi del marketing cercano di creare nuovi bisogni, i quali, però, non sono realmente necessari, ma in ogni caso non possiamo farne a meno vista la loro diffusione.

Nella nostra epoca, probabilmente, la sfida più grande è quella di ritrovare l'autenticità in un mondo di copie perfette.

Bibliografia

  • Bauman, Z. (2000). Modernità liquida. Roma-Bari: Laterza.
  • Bauman, Z. (2003). Amore liquido. Sulla fragilità dei legami umani. Roma-Bari: Laterza.
  • Han, B.-C. (2012). La società della trasparenza. Milano: Nottetempo.
  • Turkle, S. (2011). Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri. Torino: Codice Edizioni

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